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mercoledì 6 marzo 2019

PAOLO E FRANCESCA QUINTO CANTO DELL'INFERNO

QUINTO CANTO DELL'INFERNO

PAOLO & FRANCESCA


Giunti nel secondo cerchio dell’Inferno, Dante e Virgilio si imbattono nelle anime dei lussuriosi, trasportati dal vento in bufera che li trascina e li travolge senza tregua. 

Due ombre attirano l’attenzione di Dante, perché a differenza di tutte le altre procedono l’una vicino all'altra: si tratta di Francesca da Rimini, donna sensibile, colta e raffinata, e di suo cognato Paolo Malatesta. 

Nella loro vita si sono lasciati travolgere dalla passione d’amore.


Il poeta rivolge loro la parola ma soltanto Francesca risponde, raccontando la storia che li ha condannati a quella terribile pena, mentre Paolo rimane in silenzio accanto a lei e piange. 


Francesca era figlia di Guido da Polenta, signore di Ravenna, ed era stata data in sposa al signore di Rimini, Gianciotto Malatesta, per motivi politici. Nella sua nuova dimora si innamorò di Paolo, fratello più giovane e attraente del deforme e zoppo Gianciotto; quest’ultimo sorprese però i due amanti e li uccise.


ANALISI DEL TESTO POETICO
(LA PARAFRASI)



VEDIAMO ALCUNE PARTI DEL QUINTO CANTO.

USERO' LE NOTE PER AIUTARMI A CAPIRE IL TESTO


1 disio: desiderio.
2 cotali: così.

3 uscir: uscirono [le anime 
di Paolo e Francesca].

4 Dido: la regina Didone 
[che in un episodio 
dell’Eneide di Virgilio 
cede alla passione per 
Enea e ora è punita tra i 
lussuriosi].

5 affettuoso grido: richiamo accorato [che Dante fa rivolgendo loro la parola].

6 per l’aere perso: nella cupa aria infernale [perso, o persiano, è un termine utilizzato in tintoria per indicare un colore scuro].

7 sanguigno: del colore del sangue.



Quali colombe dal disio1 chiamate
con l’ali alzate e ferme al dolce nido

84 vengon per l’aere, dal voler portate;
   cotali2 uscir3 de la schiera ov’è Dido4,
 a noi venendo per l’aere maligno,

87 sì forte fu l’affettuoso grido5.

   «O animal grazïoso e benigno
 che visitando vai per l’aere perso6
90 noi che tignemmo il mondo di sanguigno7,













36 Galeotto: il libro che

   Paolo e Francesca 

   stavano leggendo svolse 

   la stessa funzione 

   di complice del personaggio

   di Galeotto, che, nella 

   storia di Lancillotto e 

   Ginevra, permise ai due 

   di rivelarsi il loro 

   reciproco amore. 

37 avante: oltre. 

38 io venni men: io persi conoscenza.



    

    la bocca mi basciò tutto tremante.

    Galeotto36fu ’l libro e chi lo scrisse: 

138 quel giorno più non vi leggemmo 

    avante37». 

    Mentre che l’uno spirto questo disse, 

    l’altro piangea, sí che di pietade 

141 io venni men38così com’io morisse; 

    e caddi come corpo morto cade.
















Lavoro di presentazione alla classe

di

 GLORIA 

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